SEO Copywriting: cos’è e come farlo – Guida dalla A alla Z
Il SEO Copywriting non è solo una semplice attività digitale, ma è un’arte vera e propria.
Infatti è necessario combinare fantasia e creatività con precisione e cura quasi maniacale per i dettagli.
Inoltre, chi scrive (ma anche chi fa scrivere ad altri) deve “accontentare” tanto i Crawler dei motori di ricerca, quanto i propri utenti, ovviamente.
Quindi, come si svolge? Da dove si inizia?
Le risposte a queste e ad altre domande nei paragrafi a seguire.
Cos’è il SEO Copywriting?
Con il termine SEO Copywriting ci si riferisce a quell’attività che consiste nella redazione di testi o, più in generale, di contenuti da pubblicare online.
Non a caso, chi opera in questo settore viene anche detto “redattore pubblicitario” (“Copywriter” in inglese).
Per darti un’idea più concreta, sono frutto del SEO Copywriting tutti i testi pagina, nonché gli articoli presenti su un determinato sito.
Giusto per fare un esempio pratico, anche questa guida che stai leggendo è opera di un SEO Copywriter.
Nel caso te lo stessi chiedendo, no, gli articoli presenti su un Blog non vengono scritti “per passione” (se non in rari casi).
Infatti, il loro scopo è quello di creare un’adeguata mole di materiale da far scansionare proprio ai Crawler dei motori di ricerca.
Chiaramente, migliore sarà la qualità del materiale, migliore sarà anche il posizionamento.
Insomma, per farla breve, lo scopo di chi opera nel SEO Copywriting è proprio quello di “far salire” un determinato sito in cima ai risultati della SERP.
SEO Copywriting: come farlo dalla A alla Z
Essenzialmente, l’attività di SEO Copywriting può essere suddivisa in 4 fasi ben precise, che sono:
- Studio della lingua
- Ricerca Parole Chiave
- Stesura del testo
- Ottimizzazione SEO On-Page
Sebbene nel Web ci siano diversi e siti e blog “amatoriali” di successo (ovvero con un buon posizionamento), questi sono da considerarsi come delle eccezioni.
Insomma, le probabilità di ottenere un buon ranking scrivendo “di getto” e senza seguire alcuno schema sono davvero poche.
Ecco perché bisogna procedere seguendo scrupolosamente le fasi che ti abbiamo indicato.
Solo così, infatti, l’attività di SEO Copywriting darà i suoi frutti.
Tra l’altro, tieni ben presente un altro fattore.
Gli utenti stanno diventando via via sempre più esigenti, quindi anche i Crawler si stanno adeguando per offrire risultati di ricerca sempre migliori.
A maggior ragione, quindi, è necessario seguire una strategia ben precisa, in modo da ottimizzare al meglio sia i costi, che i tempi.
Apriamo una piccola parentesi.
La “Search Engine Optimization” è un campo davvero vasto, quindi dai uno sguardo alla nostra guida completa alla SEO del tuo sito per conoscere tutti gli altri aspetti, oltre al Copywriting.
1. Studio della lingua
Quando parliamo di SEO Copywriting non possiamo non tirare in ballo la conoscenza della lingua italiana.
Infatti, sebbene chi lavora in tale ambito non sia certo tenuto ad essere un letterato, avere delle solide basi permette di ottenere risultati migliori su svariati fronti.
Il SEO Copywriting, quindi, non serve solo a posizionare nel miglior modo possibile un determinato contenuto nella SERP dei motori.
Al tempo stesso, l’attività in questione serve anche a persuadere il lettore, al fine di fargli compiere una determinata azione.
In parole povere, le famose “Call-To-Action” di cui si sente spesso parlare.
Di conseguenza, per spingere qualcuno ad effettuare un acquisto, piuttosto che lasciare i suoi recapiti, è necessario stabilire un buon grado di empatia.
Quest’ultimo, lo si ottiene sfruttando proprio il giusto stile comunicativo, ovvero scegliendo le parole e le frasi più efficaci.
1.1 Il SEO Copywriting e la “piaga” dell’analfabetismo funzionale
Chiunque si cimenti nel SEO Copywriting deve sempre mettere in conto la “bestia nera” dell’analfabetismo funzionale.
A tal proposito, l’Italia è messa piuttosto male.
Secondo questa inchiesta condotta da L’Indipendente, ad esserne colpiti sono quasi il 30 % degli italiani.
Cos’è davvero l’analfabetismo funzionale?
Beh, in soldoni, è il non riuscire a comprendere e ad elaborare il significato di frasi più complesse di:
- “Dove andiamo a mangiare la pizza?”
- “Il Milan gioca alle 15:00”
- “Che bello quel vestito”
Tra l’altro, si tratta di un fenomeno “trasversale” che colpisce tutti i ceti sociali.
Per dirla in modo “brutale”, anche il 30 % dei laureti italiani sono degli analfabeti funzionali (più che “studiare”, all’Università si impara a memoria per ripetere “a pappagallo”).
Di conseguenza, avere un ottima conoscenza della lingua italiana permette anche di pubblicare post relativi ad argomenti complessi, rendendoli, però, di facile comprensione.
Solo così si verrà a creare il giusto grado di empatia di cui abbiamo già parlato nel paragrafo precedente, indispensabile spingere alla “Call-To-Action”.
2. Ricerca Parole Chiave
Dopo aver parlato di quanto sia importante conoscere la lingua italiana in ambito SEO Copywriting, passiamo, ora, alle fasi operative vere e proprie.
In ordine di importanza, la prima di queste consiste proprio nella ricerca, analisi e selezione delle Parole Chiave da utilizzare all’interno dei contenuti.
Infatti, sono proprio queste ultime ad essere digitate dagli utenti nei campi di ricerca dei motori.
Molto banalmente, considerarle pure come gli “anelli di congiunzione” tra il tuo sito e la SERP.
Ovviamente, esistono diversi tipi di parole chiave: quelle “a coda corta” e quelle a “coda lunga”, così come le “Keyword” principali e quelle correlate.
2.1 Gli errori che tanti ancora fanno in relazione alle Parole Chiave
Oggigiorno, non ha più senso puntare alla così detta “corrispondenza diretta”.
Ad esempio, prendiamo in considerazione le seguenti parole chiave: “pantaloni bambino”.
Ovviamente, nessuno le utilizzerebbe mai in questo modo nel parlare comune, giusto?
Di conseguenza, a Google (e agli altri motori) non fa nessuna differenze se le inserisci nel contesto in questo modo: “pantaloni per bambini”, “pantaloni da bambini”, ma anche “pantaloni per bambino”.
Anzi, inserire forzatamente nel testo parole chiave per puntare alla corrispondenza diretta ti può penalizzare, visto che tale pratica potrebbe essere scambiata per “spam”.
In definitiva, dunque, è essenziale inserirle con naturalezza, sia in relazione alla forma, che alla quantità.
Giusto per fare un esempio pratico, per un testo di 1000 parole è sufficiente inserire la parola chiave principale non più di 4 o 5 volte.
2.2 Come trovare le Parole Chiave più efficaci
Per non sbagliare, il miglior modo per trovare le parole chiave più efficaci consiste nell’avvalersi di specifici tool, come:
- Ubersuggest
- SEOZoom
- SemRush
Nel caso non li avessi mai sentiti nominare, quelli che ti abbiamo appena consigliato sono proprio i migliori tool dedicati alla ricerca delle parole chiave in relazione al SEO Copywriting.
A scanso di equivoci, questa sorta di “classifica” è puramente indicativa, nel senso che sono ottimi tutti e 3.
In realtà, fanno molto di più che la sola ricerca delle parole chiave.
Quindi, sebbene prevedano un piano in abbonamento per sbloccare tutte le loro funzionalità, consideralo pure come un investimento.
Volendo, c’è anche una sorta di alternativa gratuita che è rappresentata da Google Suggest.
In pratica, è il classico sistema di “compilazione automatica” che si attiva ogni qualvolta effettui una ricerca digitando determinate parole chiave.
Man mano che scrivi, Google ti “suggerisce”, per l’appunto, altre keyword correlate.
Nonostante possa dare ottimi spunti, la cosa migliore da fare è comunque quella di verificarli grazie ai tool professionali consigliati poco fa.
3. Stesura del testo
Non appena hai sottomano le parole chiave più efficaci, è giunta l’ora di realizzare il testo suddividendo l’intero processo nelle seguenti fasi:
- Mappa concettuale
- Creazione dello “scheletro”
- Riempimento dei paragrafi
Certo, nel SEO Copywriting fantasia e creatività sono degli “ingredienti” essenziali.
Al tempo stesso, però, è necessario che gli articoli seguano determinati “pattern”.
Questi, da un lato, sono finalizzati ad ottenere un miglior posizionamento, naturalmente.
Dall’altro, però, servono anche ad entrare in empatia con gli utenti, proprio come puoi leggere nella nostra guida in cui spieghiamo come aumentare il coinvolgimento dei lettori.
Chiarito anche questo aspetto, prendiamo in considerazione ciascuna fase appena elencata.
3.1 Mappa concettuale
Un SEO Copywriting davvero efficace inizia ancor prima di digitare alla tastiera.
Difatti, i professionisti del settore buttano sempre giù una mappa concettuale con carta e penna.
A cosa serve tutto ciò? Beh, ad individuare uno dei “pattern” più efficaci di sempre, ovvero il meccanismo “problema-soluzione”.
Improntando il tuo articolo in questo modo, riuscirai a stabilire quel giusto livello di empatia accennato in precedenza.
Facciamo il solito esempio pratico, giusto per capire meglio come procedere.
Dunque, prendiamo il seguente topic di riferimento: “Come dimagrire”.
Sebbene, all’apparenza, la stesura di un testo possa sembrare piuttosto banale, in realtà non lo è.
Infatti, sono diverse le cause che possono provocare l’aumento di peso, così come vi sono altrettante soluzioni.
Grazie alla mappa concettuale, quindi, puoi metterle tutte “nero su bianco”, aggiungendo o togliendo qualche elemento in modo da ottenere un’adeguata pertinenza.
3.2 Creazione dello “scheletro”
Una volta che avrai sottomano la mappa concettuale in cui risaltano chiaramente problemi e soluzioni relativi al topic, è giunta l’ora di creare lo “scheletro” dell’articolo.
In altre parole, è la struttura composta dai vari sotto-titoli in cui verrà diviso l’articolo.
A tal proposito, apriamo una parentesi in merito, specialmente per coloro che si sono affacciati al SEO Copywriting solo di recente.
I testi ottimizzati a tale scopo non hanno nulla a che vedere con i classici articoli di giornale.
L’utente del Web che digita determinate parole chiave al fine di trovare la soluzione ad un suo problema vuole dei testi facilmente leggibili.
Infatti, leggere un blocco unico, piuttosto che dei brevi paragrafi che seguono un determinato filo logico, sono 2 cose completamente diverse.
Ecco perché è così importante realizzare prima lo “scheletro”, ovvero la struttura composta dai vari sotto-titoli.
Tra l’altro, così facendo risulterà anche molto più agevole la stesura del contenuto vero e proprio.
3.3 Riempimento dei paragrafi
Dopo aver realizzato la struttura, continuiamo a parlare di SEO Copywriting prendendo in considerazione i vari aspetti che riguardano la stesura del testo.
Ovviamente, la prima cosa da fare in tal senso è quella di decidere il “tone of voice”, ossia lo stile espositivo.
Premesso che ogni realtà deve sviluppare il suo in funzione del proprio target utenti, ci sono alcune “best practice” che valgono universalmente:
- rivolgiti al pubblico dando del “tu”: non utilizzare il “voi” perché crea troppa distanza. Men che meno il “lei”, decisamente troppo formale al giorno d’oggi.
- Prediligi sempre frasi in forma attiva: ad esempio “Marco mangia la mela” e non “La mela è mangiata da Marco”.
- Non scrivere periodi troppo lunghi: generalmente, è consigliabile mantenerli al di sotto delle 20 parole. Nel dubbio, puoi sempre scrivere 2 frasi, anziché 1 sola.
- Esaurisci ciascun sotto-topic nelle prime 70-80 parole, subito dopo il sotto-titolo.
- Fai attenzione alla lunghezza dei paragrafi: solitamente, la lunghezza ideale di ognuno dovrebbe aggirarsi attorno alle 150 parole.
4. Ottimizzazione SEO On-Page
Terminato di redigere il testo, adesso è il momento di ottimizzarlo con tutti gli elementi in ottica di SEO On-Page, proprio come spieghiamo dettagliatamente nella nostra rispettiva guida di approfondimento.
Per far ciò è necessario avvalersi del “CSM”, ovvero il “Content Manage System” del tuo sito.
Negli esempi che seguiranno utilizzeremo WordPress, in assoluto il migliore perché versatile e relativamente semplice da usare.
Quindi, nello specifico, ecco come procedere:
- Assegnazione degli attributi Tag H1, H2 e seguenti
- Inserimento di link interni ed esterni
- Caricamento delle immagini
- Assegnazione degli attributi Tag Title e Meta Description
- Impostazione dello slug
- Ritocchi finali
Nel caso avessi già realizzato il testo su WordPress, bene.
In caso contrario fai copia-incolla dal documento word, così possiamo vedere come affrontare queste ultime fasi del SEO Copywriting.
1. Assegnazione degli attributi Tag H1, H2 e seguenti
Come vedi nell’immagine qui sotto, il primo campo da compilare è proprio il titolo dell’articolo, ossia il Tag H1.
Con WordPress, tra l’altro, viene attribuito in automatico.
Subito al di sotto di questo, invece, c’è il campo in cui si trova il testo vero e proprio, comprensivo dei suoi sotto-titoli.
Quindi, per assegnare gli attributi H2 e seguenti non devi fare altro che selezionarli e cliccare su H2, piuttosto che H3 e via dicendo.
Più basso è il numero, più importante è quel determinato sotto-titolo.
A scanso di equivoci, con WordPress non puoi attribuire i Tag H2 e seguenti “in blocco”, ma devi procedere selezionandone uno alla volta.
2 Inserimento di link interni ed esterni
Ora, invece, proseguiamo con il SEO Copywriting aggiungendo dei link al contenuto testuale. Questi possono essere di 2 tipi, interni ed esterni.
I primi rimandano ad altre pagine dello stesso sito.
I secondi, invece, “linkano” a risorse esterne, ovvero quelle presente su altri siti (cioè con un differente dominio).
A cosa servono? Beh, sono utilissimi per il lettore, in quanto gli danno modo di approfondire ciò che sta leggendo in quel preciso momento.
Al tempo stesso, un accurato inserimento dei link porta anche diversi vantaggi in ambito SEO, dal momento che i Crawler ti premierebbero con un miglior posizionamento.
Inserirli è davvero semplice:
- Seleziona la parola o il gruppo di parole desiderato (il così detto “Anchor Text”).
- Clicca il simbolo del Link (oppure tieni premi la combinazione “ctrl + k”).
- Incolla l’URL del Link e conferma.
- Per quanto riguarda i Link Esterni, è sempre consigliato farli aprire in una nuova scheda del browser (vedi immagine).
3. Caricamento delle immagini
A questo punto, è giunta l’ora di caricare le immagini che, essenzialmente, sono di 2 tipi:
- Immagine in evidenza
- Immagini inserite nel testo
Per quanto riguarda la prima, si tratta della più importante, cioè quella che il lettore si ritrova non appena giunge nella pagina dell’articolo.
Inoltre, è quella che compare nella SERP visualizzata tramite i dispositivi mobili.
Chiaramente, prima di caricare l’immagine, ricordati di rinominarla con le parole chiave più idonee, separandole con il “-” al posto dello spazio.
In aggiunta, ricordati anche inserire il Tag Alt Text, proprio come vedi nell’immagine qui sotto.
Anche le immagini infra-testuali sono semplici da inserire e, al pari di quella in evidenza, vanno rinominate con le parole chiave correlate alla principale.
Certo, anche su queste va sempre aggiunto il Tag Alt Text.
4. Assegnazione degli attributi Tag Title e Meta Description
A questo punto, il SEO Copywriting prevede l’assegnazione di ulteriori 2 attributi, ossia il Tag Title e la Meta Description.
Questi, sono proprio quegli elementi che non compaiono nella pagina (se non nell’editor), ma bensì, nella SERP dei motori di ricerca.
Dunque, per certi versi, possono essere considerati come una sorta di “assaggio” di quello che è il tuo sito.
Detto ciò, sebbene la loro compilazione cambi da tool a tool, da noi in Backlink-Boss si procede come segue.
Nel caso tu abbia Yoast, piuttosto che SEOZoom, trovi i rispettivi campi scorrendo verso il fondo pagina.
Per quanto riguarda la loro lunghezza, il Tag Title deve essere più corto di 60 caratteri.
Per il Tag Meta Description, invece, siamo sui 140-150 caratteri.
5. Impostazione dello Slug
Ci siamo quasi! Adesso devi impostare l’ultimo parametro, ossia lo Slug.
In altri termini, è la parte finale dell’URL che identifica in modo univoco quella determinata pagina.
Solitamente, WordPress lo genera in automatico riportando “pari pari” il Tag H1, ad eccezione del fatto che gli spazi vengono sostituiti dal trattino “-”, come nel caso del nome file delle immagini.
Tuttavia, molto spesso lo Slug realizzato a partire dal Tag H1 risulta troppo lungo, quindi è bene accorciarlo, limitandosi alla parola chiave principale.
Inoltre, fai a meno di inserire preposizioni, piuttosto che congiunzioni e quant’altro.
Quindi, come modificarlo? Trovi il rispettivo campo sulla destra dell’editor, proprio come vedi nell’immagine qui sotto.
6. Ritocchi finali
Bene, l’articolo ora è quasi pronto per essere pubblicato.
Ci sono, però, sono gli ultimi ritocchi finali da fare.
Prima di tutto, rileggi bene ciò che hai scritto, al fine di correggere eventuali errori di battitura, refusi ecc.
Con l’occasione, poi, approfittane per evidenziare in grassetto le parti più salienti del testo, in modo da facilitare la lettura.
È vero, ai Crawler dei motori non interessa nulla che ci siano i grassetti.
Nonostante ciò, è stato dimostrato che questi ultimi fa sì che l’utente permanga più tempo nella pagina e che la scorra fino in fondo.
Ecco, questi, invece, sono dei parametri che vengono presi in considerazione dai Crawler, pertanto non è assolutamente tempo perso.
Senza contare il fatto che anche i tuoi utenti saranno più felici di venire a farti visita per leggere i tuoi post.
Volendo, puoi “abbellire” il tutto inserendo anche delle citazioni, così come inserire eventuali “pulsanti” per le Call-To-Action.
Bene, hai fatto tutto? Allora adesso puoi pubblicare l’articolo e attendere che entri nella Top 10 di Google (calcola che i Crawler ci mettono svariate settimane con le loro scansioni).
Riassunto conclusivo sul SEO Copywriting
- Il SEO Copywriting è quell’attività che prevede la redazione di testi o, più in generale, di contenuti destinati alla pubblicazione online.
- Lo scopo di tale attività è proprio quella di far ottenere al sito il miglior posizionamento possibile, visto che i testi sono proprio quegli elementi che vengono analizzati dai Crawler.
- Quindi, come svolgere l’attività di SEO Copywriting? Beh, bisogna suddividere l’intero lavoro in 4 fasi.
- Nello specifico, queste sono lo studio della lingua (spesso sottovalutato), la ricerca e la selezione delle Parole Chiave, la stesura del testo e, infine l’ottimizzazione in ambito della SEO On-Page.
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